PADRE CARMINE IANNACCONE - FELICISSIMO TRA I POVERI                     

   di FERNANDO VIANNEY (Vescovo di Kandy)
 

http://www.operemissionarie.it/pom/PopoliOnline/lugago/Popoli_7.htm

 

Ho frequentato per molto tempo Padre Carmine Iannaccone, conosciuto da tutti come un prete santo e zelante, sempre vicino ai poveri. Era nato a Forino, in provincia di Avellino, dove frequentò le scuole primarie e secondarie. Ancora adolescente, si unì alla Compagnia di Gesù e iniziò il noviziato a Napoli nel 1930. Dopo i primi voti nel 1932 si recò a Gersey, nelle isole Channel, per proseguire gli studi di Filosofia. Nel 1937 fu mandato nello Sri Lanka per gli studi teologici. Trascorse tutta la sua vita di missionario nella nostra nazione, prestando la sua opera come professore nel Seminario superiore della Missione e poi come pastore di molte parrocchie.
Nel 1989 fu assegnato alla mia diocesi dove rimase fino alla morte, l’11 luglio 2002, nella parrocchia di Nawalapitiya, in una zona prevalentemente coltivata a thè. Padre Iannaccone fu un prete esemplare, sempre zelante con i suoi parrocchiani e pronto ad aiutare i poveri a vivere una vita più dignitosa. Molte persone mi hanno raccontato toccanti episodi di come il Padre visitasse famiglie bisognose portando cestini di cibo, donato con discrezione e dolcezza per salvaguardare la dignità dei poveri.
Quando vide lo stato pietoso in cui vivevano le famiglie senza un tetto per ripararsi con i bambini, dal sole e dalla pioggia, decise di costruire per loro delle case. Pensò così di costruire un villaggio per testimoniare la presenza cristiana nella difficile situazione del nostro Paese, dilaniato da una lunga guerra e da violenze etniche.
Lo Sri Lanka è una nazione composta da diverse etnie, religioni e dialetti. Nel villaggio per le famiglie povere erano rappresentati vari gruppi etnici e religiosi. Con l’aiuto dei suoi amici benefattori e soprattutto grazie alla fattiva collaborazione di Don Giuseppe Iasso e dei suoi parrocchiani di Mercogliano, Padre Carmine riuscì a costruire un bel villaggio per più di 60 famiglie povere con locali in comune, come un centro di ricreazione e una scuola Montessori per i bambini.
Questo villaggio, conosciuto come “Samagigama” (Villaggio dell’armonia) è un monumento vivente dell’amore e della dedizione di questo grande missionario.

Consegna delle chiavi a una donna mussulmana

Posa della prima pietra del villaggio di Samagigama

Ricordando Padre Carmine, voglio anche trasmettere la mia gratitudine a Don Giuseppe Iasso e ai suoi parrocchiani di Mercogliano. Padre Iannaccone fu sempre grato a tutti i suoi benefattori, specialmente agli Avellinesi per l’aiuto che sempre gli diedero per realizzare il suo sogno.
Dopo il primo, costruì anche altri due villaggi, “Irudaypuram” (Villaggio del Sacro Cuore di Gesù) e “Penithdumulla” per i suoi poverissimi parrocchiani cattolici. Numerose persone hanno beneficiato della generosità di questo straordinario missionario che aveva compreso l’importanza dell’educazione dei bambini per riuscire a vincere la povertà. Ancora una volta Don Giuseppe Iasso venne in suo aiuto e, con la partecipazione di molte famiglie di Mercogliano, sponsorizzò la scolarizzazione dei bambini in Sri Lanka. Ancora oggi più di 300 bambini possono studiare grazie agli sforzi di Padre Iannaccone e dei benefattori italiani.
Padre Iannaccone ha avuto anche altri sogni. Constatò infatti che troppi giovani che non potevano raggiungere studi più avanzati, erano senza lavoro ed esposti a pericoli morali e spirituali. Così si imbarcò nella realizzazione di un Centro di formazione giovanile, un sogno che si rivelò molto difficile da mettere in piedi. Ci furono molti contrattempi e momenti di scoraggiamento. Ma la fede profonda, la sua instancabile dedizione e la generosità dei benefattori lontani, gli consentirono di creare il Centro Giovanile in una grande proprietà concessagli dal governo del Paese ad un prezzo molto ragionevole. Oggi più di 200 giovani seguono corsi professionali che permetteranno loro di trovare lavoro senza difficoltà.
La Compagnia di Gesù nel Paese sta continuando questo meraviglioso progetto a beneficio dei ragazzi che sarebbero stati destinati alla vita di strada, senza lo zelo missionario di Padre Iannaccone. Mai pensò a se stesso. Era abituato a percorrere grandi distanze in cerca del gregge della parrocchia di cui aveva cura. Pioggia, sole o qualsiasi altra avversità non gli furono mai d’ostacolo: fu sempre un grande esempio per me e i preti della mia diocesi. Non si arrestò mai. Fu felicissimo tra i suoi poveri. Ebbe una profonda spiritualità e un grande carisma come Direttore spirituale. Solo andando avanti con gli anni, cominciò ad apparire stanco, ma continuò il suo servizio missionario tra i poveri fino alla fine dei suoi giorni.
Non ho il minimo dubbio che il Buon Dio lo abbia accolto con le braccia aperte e con queste consolanti parole: «Ben fatto, mio buon fedele servo, entra nella eterna dimora di gioia del tuo Padrone».